Musica da vedere
Un progetto didattico unico che associa la fruizione visiva dei cicli pittorici della Venaria Reale e della Palazzina di Caccia di Stupinigi al suono dei corni d’Orléans dell’Equipaggio – l’ensemble della nostra Accademia – per restituire agli odierni visitatori delle residenze reali il “paesaggio sonoro” che le ha caratterizzate fino al fine del XVIII.

Residenze reali che nascevano, occorre sempre ricordarlo, per la pratica del principale tra i loisir di corte: la caccia reale al cervo, nella sua duplice funzione di manifesto politico del potere e di preparazione del principe alla più impegnativa arte della guerra. Ed è proprio a partire da questa dovuta contestualizzazione storica, che si comprende la centralità del suono del corno da caccia, lo strumento che serviva a comunicare a tutti gli attori coinvolti nella chasse royale (cani compresi) cosa succedesse nel folto della foresta. Per anni le musiche dei suonatori di corno hanno scandito giornate e attività andando a tratteggiare un’identità “sonora” forte e definita, sia per la Venaria Reale che per la Palazzina di Caccia Stupinigi. Un’identità che la nostra associazione intende tener viva e perpetuare nel tempo. Durante le giornate in calendario i visitatori delle residenze hanno l’opportunità di leggere le azioni rappresentate nei dipinti di Jan Miel (Venaria) e di Vittorio Amedeo Cignaroli (Stupinigi) e altre pitture, attraverso le musiche dei corni che a suo identificavano le varie azioni della caccia.
Ogni fanfara corrispondeva, infatti, ad un preciso segnale (o alle caratteristiche dell’animale cacciato), informazioni che venivano comunicate a tutti i cacciatori a cavallo nel folto della foresta grazie ai corni. Occorre infine ricordare che per realizzare il complesso apparato della vènerie – caccia a cavallo al cervo con cani da seguita – lavoravano quotidianamente un gran numero di persone. Tra i principali ricordiamo i piqueurs, custodi ed esperti nel comunicare con la muta di segugi e con l’equipaggio dei veneurs, i valletti a piedi e a cavallo, il capitano conservatore delle cacce, e sopra tutti, il Grande Cacciatore e Falconiere, “il piccolo grande di corte” che rispondeva direttamente al sovrano.


Tra gli obiettivi dell’Accademia vi è dunque quello di restituire attraverso la musica del corno, uno spaccato di vita reale, che oggi esiste soltanto nei quadri.
Il progetto è nato dalle Ricerche della nostra Accademia, grazie alla collaborazione della Reggia di Venaria e della Palazzina di Caccia di Stupinigi che forniscono le guide a cui l’Accademia ha contribuito a fornire informazioni e studi in materia.